XIII secolo/ 13th century – Costume militare 1240-1260

 

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Costume Medievale della metà del XIII secolo

Per ricostruire le armate della metà del XIII sarebbe necessario scrivere un lungo trattato sulle guerre comunali ,tuttavia con questo testo mi prefiggo di sintetizzare una riedificazione degli eserciti e degli armati smentendo il luogo comune, spesso dettato da alcune approssimazioni e ambiguità create del cinema, che vede le battaglie medievali come una generale rissa senza regole.
L’esercito comunale nel medioevo si muoveva seguendo regole molto rigide; l’unità militare di base, il corrispettivo moderno del plotone, fu la ventinquina formata da venticinque uomini e composta da tre file di fanti: la prima fila di sette uomini fornita di palvesi o tavolacci (tabula magna), la seconda fila costituita da sette uomini forniti di lancia e scudo, la terza fila formata da sette lanze longhe, ovvero uomini privi di scudo che brandivano a due mani una grande lancia, detta appunto “lanza longa”.
Sul fianco di questi ventuno fanti venivano posti, nella prima fila, un capitaneus, in seconda fila un serragente con una lancia con inastata una banderuola più piccola del gonfalone ed in terza fila un gonfaloniere con l’insegna detta appunto “gonfalone” ed un serragente a sua protezione.
Un esercito poteva essere composto da centinaia di venti cinquine che procedevano dietro all’insegna della propria porta o quartiere (probabilmente poste entro una venti cinquina di uomini formata da fanti scelti).
Tutte le porte o quartieri procedevano dietro l’insegna civica: la bandiera ha un significato importantissimo infatti nessuno può allontanarsi da essa, come si intuisce da alcune frasi che riportano durante la marcia si procedeva “restrictis post bandieras et gonfalonis” oppure come ci riferiscono gli statuti di Tortona: “Nessuno osi superare o passare oltre le bandiere … senza il permesso del rettore stesso”, continua dicendo che la bandiera deve essere: “rectam tenere, firma vel firmum”.
Tutto l’esercito veniva richiamato alle armi al suono delle campane, al comando dell’arruolamento vi era un console o il capitano del popolo o un ufficiale e quando questi svolgeva questo compito veniva chiamato rector, egli formava l’esercito ed aveva il compito di scioglierlo.
Di seguito viene illustrato cosa doveva procurarsi il combattente della metà del XIII (pena multa pecuniaria) per partecipare ad una campagna.

Il Milites:

1 Armatura o corazza di ferro
2 Panciera o protezione per il petto in cuoio o ferro
3 Collare o gorgiera di ferro
4 Cervelliera o barbuta o cappellina o cappello di ferro
5 Spada “cum cuspider” (appuntita)
6 Lancia
7 Coltello.

Le multe, attribuite in caso di inadempienza, erano salatissime e spesso, in particolare i milites meno ricchi, utilizzavano “le armi di famiglia” ovvero un armamentario vetusto e spesso obsoleto. Quando i milites non potevano garantirsi anche l’equipaggiamento per un cavallo, questi venivano utilizzati appiedati come capitanei, infatti questo grado era un appannaggio di nobili decaduti e di quel ceto sociale abbastanza ricco da poter avere una buona protezione ma non così tanto da potersi permettere un cavallo.

Il Pedites:
a) Lancia lunga (nel caso di lanza longa di 4-5 metri) ”non bordonos nec curtas” , nè un bordone nè una lancia corta, per capire come si presentassero alla chiamata alla leva i fanti.
b) Balestra (per i balestrieri), che sostituiva l’arco. Alcune città, come Verona, avevano un deposito per le balestre che venivano fornite ai fanti.
c) Spada
d) Corazza e panciera
e) Cervelliera o “cappellum ferri” o barbuta

Ovviamente i meglio armati venivano posti avanti mentre i meno armati dietro e quando i fanti non potevano procurarsi questo armamentario gli veniva ordinato di procurarsi una zappa o un badile e venivano inquadrati nei guastatori.

Le forze che componevano un esercito erano:
1) I milites che formavano la cavalleria: questa era appoggiata da una forma di cavalleria leggera formata da i berrovieri o berroari ;
2) I pedites o fanti che a loro volta si suddividevano in:
a) Palvesari, ovvero coloro che portavano il palvese dietro al quale si proteggevano le seconde file, le terze file delle venti cinquine e talora i balestrieri;
b) Fante, di solito riferito a coloro che componevano le seconde linee della venticinquina, equipaggiato meno pesantemente del palvesario;
c) Lanzalonga, armato di una lunga lancia e posto nella terza fila della venti cinquina, cooperava in sinergia con i fanti di seconda linea;
d) Balstriere, questa figura inizialmente un fante atto all’uso della balestra (la balestra non bisogna addestramento dell’arco), in seguito divenne un professionista;
e) Arciere, un professionista ben addestrato. Di solito gli arcieri venivano selezionati nel contado dove era maggiormente praticata la caccia.

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